Le emittenti radio e tv locali manifestano davanti alla sede AGCOM mercoledì 24 settembre. Di seguito il comunicato dell’associazione CONNA giunto in redazione.

20 settembre 2014
MANIFESTAZIONE

PER CONOSCENZA ALLE AGENZIE DI INFORMAZIONE
E REDAZIONI TELEVISIVE E RADIOFONICHE

Signori consiglieri e funzionari dell’Agcom, mercoledì mattina 24 settembre alle ore 10 il Coordinamento nazionale Nuove Antenne (Conna) sarà presente in via Isonzo “incrocio con via Po”con una delegazione di emittenti televisive e radiofoniche locali colpite dall’innumerevole serie di “Delibere” spesso contraddittorie, emesse a getto continuo dall’Agcom.
Verso le ore 11 alcuni dei presenti alla manifestazione si distaccheranno dal gruppetto di emittenti (la Questura con un regolare atto amministrativo ha stabilito un numero estremamente esiguo di questi) e chiameranno con l’altoparlante il presidente Angelo Marcello Cardani, la signora Laura Aria, e altri elementi qualificanti dell’Autorità garante (Sic!) delle Comunicazioni, per consegnare loro una nostra base rivendicativa articolata in 7 punti.
Insisteremo particolarmente sui tre nomi del presidente con il quale in passato ci siamo incontrati senza veder recepito nulla di quanto avevamo richiesto, ricordando l’insegnamento dell’indimenticabile Eduardo De Filippo nell’Oro di Napoli di Vittorio De Sica, quando consigliò alla folla dei postulanti della stretta via di Napoli di ripetere due volte al giorno e a tutta voce i tre nomi del “Duca” intollerante… fino a quando il muro dell’indifferenza non si sarebbe rotto.
La nostra associazione ovviamente, non ha la possibilità di somministrare quotidianamente la “cura” ma semmai rientra nelle nostre possibilità di essere presenti a scadenza bimestrale.
L’Agcom, come tutte le “Autority” ha dei poteri spropositati che meriterebbero lungimiranza e grandi competenze che non ha, basta pensare a come è stata amministrata la transizione dall’analogico al digitale che oltre a oscurare televisioni che operavano da oltre trenta anni – caso esemplare l’esclusione di Telestudio di Roma, canale 61 – è giunta, in sintonia con il Ministero dello Sviluppo (doppio sic!) economico, al gravissimo provvedimento degli espropri delle frequenze!
Commissari e presidente dell’Agcom sono di nomina politica; sul piano giudiziario è inattaccabile perché un ricorso al Consiglio di Stato prevede l’esborso di ben 6000 euro a fondo perduto – una vera e propria giustizia da ricchi – oltre alle spese che comporta il giudizio stesso.
Non rimane quindi che costringere i responsabili di una così assurda compagine a guardare il loro viso riflesso nello specchio e decidere cosa fare.            

Coordinamento nazionale Nuove Antenne